Narciso impareggiabile

Leonor Fini, 1971, Olio su tela, Collezione privata © Leonor Fini Estate, Paris.

L'Alcova (Autoritratto con Nico Papatakis)

Leonor Fini, 1941, Olio su tela, Collezione privata © Leonor Fini Estate, Paris.

Narciso impareggiabile

Leonor Fini, 1971, Olio su tela, Collezione privata © Leonor Fini Estate, Paris.

L'Alcova (Autoritratto con Nico Papatakis)

Leonor Fini, 1941, Olio su tela, Collezione privata © Leonor Fini Estate, Paris.

Leonor Fini nella rappresentazione del desiderio umano sovverte i ruoli tradizionali e patriarcali del pittore e della modella, e sfida i ruoli di genere. Lo sguardo sul corpo maschile è quello dominante di una donna che non teme di sfidare le convenzioni. Sono questi i temi esplorati nella quinta sezione e testimoniati da opere come Narcisse incomparable (1971) o Portrait de Nico Papatakis / Nu (1942), le cui ambientazioni evocano autori come Sandro Botticelli o Piero di Cosimo riletti dall’occhio ambiguo di Fini. Quando a puntare lo sguardo sull’uomo è un altro uomo, Leonor Fini lo carica comunque di desiderio, dimostrando la sua ricerca di un «mondo di sessi non differenziati, o poco differenziati». Le opere esposte rivelano visioni audacemente queer e il potenziale sovversivo dell’opera di Leonor Fini nel suo tempo.